La transizione ambientale ci esporrà ad un crescente volume di rifiuti. Il 40% di essi sarà destinato all’estero o finirà coinvolto in traffici illeciti condotti da organizzazioni criminali.
Ci troveremo sommersi da vecchie apparecchiature e pannelli solari, la cui maggior parte verrà smaltita attraverso canali illegali.
La legislazione europea riguardante le abitazioni ecologiche, oltre a rappresentare un gravoso onere per le finanze pubbliche e i proprietari immobiliari, genera un ulteriore problema non trascurabile: una considerevole quantità di rifiuti, in particolare Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che sono complessi da trattare adeguatamente e rischiano di alimentare il traffico illecito e l’abbandono in discariche abusive.
Si tratta di una situazione critica poiché la normativa europea deve ora essere implementata negli Stati membri mediante specifiche misure attuative.
Nel frattempo, è opportuno considerare gli effetti delle operazioni di ristrutturazione, a partire dalla sostituzione degli impianti di riscaldamento, dei condizionatori, degli infissi e dei pannelli solari giunti al termine del loro ciclo vitale con materiali più isolanti al fine di ridurre il consumo energetico.
Entro il 2040 le caldaie alimentate a combustibili fossili dovranno essere eliminate, mentre dal 2025 gli incentivi fiscali per l’acquisto delle stesse saranno aboliti.
Le caldaie rientrano nella categoria dei Raee, insieme agli elettrodomestici come frigoriferi e lavastoviglie; al termine del loro ciclo vitale non possono essere considerate come rifiuti comuni, ma devono essere sottoposte a specifiche procedure per evitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente.
Inoltre, vi sono i pannelli solari che stanno raggiungendo la fine della loro vita utile. Secondo le stime dell’Enea, il 95% dei pannelli usati, pari a 80 milioni di tonnellate entro il 2045, finirà in discarica.
La transizione ecologica rischia seriamente di soffocarci sotto una montagna di rifiuti.
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