Aprile 11, 2024

Silos Trieste e migranti raccolte 7.000 firme per Mattarella

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Firme per migranti al Silos

Sono state raccolte oltre 7.000 firme in un solo mese tramite una petizione online,

che chiede una soluzione definitiva per la tragica situazione del Silos di Trieste.

La petizione e inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è promossa da un gruppo cittadini e Istituzioni. In soli trenta giorni, la petizione ha ricevuto la firma di 7.344 persone.

I proponenti hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione,

e nel pomeriggio si è svolta una festa di fine Ramadan presso il Silos, organizzata da associazioni e gruppi informali di cittadini solidali con i migranti.

Tuttavia, non si tratta solo di sgomberare il Silos,

ma anche di creare una struttura adeguata per accogliere le persone che continuano ad arrivare attraverso la rotta balcanica.

Per questo motivo, abbiamo lanciato un appello al Presidente della Repubblica,

come massimo garante delle istituzioni e dei diritti di tutti i cittadini italiani e non italiani.

Questo è ciò che afferma il documento che verrà consegnato alla Prefettura nei prossimi giorni,

insieme a una lettera accompagnatoria da consegnare al Capo dello Stato, che visiterà Trieste il 12 aprile.

La situazione attuale è intollerabile secondo quanto dichiarato

tra i principali responsabili vi è il Prefetto, in quanto rappresentante del Ministero degli Interni. Spetta a lui affrontare la questione, riconoscendone l’urgenza e portandola all’attenzione del Sindaco.

Trieste rimarrà sempre un punto di arrivo per i migranti provenienti dalla rotta balcanica,

pertanto si richiede un sistema ad alta rotazione per gestire l’afflusso di persone.

Al momento attuale mancano strategie e una visione futura, come ribadisce il presidente del Consorzio italiano di solidarietà.

La petizione sottolinea anche l’importanza delle associazioni che stanno attivamente contribuendo a migliorare le condizioni dei residenti nel Silos.

Proprio da alcune di queste realtà è nata l’iniziativa (“rompi il digiuno, rompi i confini”),

che ha coinvolto quasi 300 persone al Silos in segno di solidarietà ai migranti nella giornata conclusiva del Ramadan.

Nel corso dell’evento pomeridiano, cittadini triestini e migranti hanno cucinato insieme, organizzando una cena con piatti tipici dell’Afghanistan e del Pakistan.

La giornata è stata allietata dalla musica e sul prato malandato del Silos i giovani hanno giocato a cricket e calcio su campi appositamente allestiti per l’occasione.

Inoltre, un gruppo di studenti universitari ha organizzato un seminario all’aperto sul tema dei confini.

La festa si è trasformata in un piacevole picnic all’aperto, al quale hanno partecipato anche gli stranieri accampati nella fatiscente struttura di via Gioia. La musica dal vivo ha accompagnato i festeggiamenti che sono durati fino alla sera.

La lunga strada dei migranti sulla rotta dei Balcani

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