Aprile 3, 2024

Migranti obbligati a spogliarsi dagli agenti di polizia ungheresi

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Migranti nella pioggia

Continuano ancora le violazioni e le discriminazioni dei diritti umani, il calvario dei migranti costretti a spogliarsi nei Balcani

Un’esperienza dolorosa che mette in luce le gravi ingiustizie e discriminazioni subite da coloro che cercano una vita migliore attraversando confini e frontiere. Esploreremo insieme questa realtà sconvolgente e cercheremo di dare voce a chi è costretto al silenzio. La situazione dei migranti nei Balcani è diventata sempre più preoccupante a causa delle violazioni dei diritti umani che questi individui sono obbligati a subire.

In particolare, uno degli episodi più tragici e degradanti è rappresentato dal tormento che i migranti devono affrontare. Sono coartati dalle autorità di alcuni Paesi balcanici a spogliarsi completamente per essere sottoposti a controlli.

Questo metodo di controllo viene principalmente utilizzato al confine tra la Serbia e l’Ungheria, dove ogni giorno centinaia di migranti cercano disperatamente di attraversare per raggiungere l’Europa occidentale.

Qui, le autorità ungheresi hanno istituito una zona cuscinetto in cui costringono i migranti ad attendere il loro turno per essere sottoposti ai controlli, continuando così a violare i loro diritti umani.

Durante questo processo, i migranti sono obbligati a spogliarsi completamente di fronte agli agenti di polizia e ai militari ungheresi. Vengono quindi accuratamente controllati alla ricerca di eventuali armi o droghe nascoste nel loro corpo.

Questo procedimento può durare anche diverse ore, durante le quali i migranti sono costretti a rimanere nudi all’aperto, esposti alle intemperie e agli sguardi degli altri.

Questa pratica non solo è umiliante, ma anche traumatica per coloro che hanno già affrontato enormi difficoltà nella loro fuga dai propri Paesi d’origine. Molte donne e bambini si trovano in una situazione particolarmente vulnerabile.

Sono costretti a spogliarsi di fronte agli uomini, spesso senza la presenza di personale femminile per garantire la tutela della loro privacy.

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