Marzo 26, 2024

Il compleanno di The Dark Side of the Moon

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Ha già compiuto cinquant’anni, ma si può affermare che sia ancora un giovanotto: coloro tra voi, anche tra i più giovani, che si immergono nell’enorme discografia del rock mondiale (ma non solo), sanno bene che The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd rappresenta una pietra miliare nella storia della musica.

Il disco compie 51 anni. Era infatti il 1973, all’indomani del Watergate,

e della fine della guerra in Vietnam, quando i Pink Floyd pubblicarono negli Stati Uniti con la Capitol Records quell’album destinato a rimanere nella storia.

Registrato negli storici Abbey Road Studios di Londra

Dal giugno 1972 al febbraio 1973, e ottavo album della band britannica, è considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, sia dai critici che dagli appassionati più semplici.

Un successo immediato che perdura nel tempo: The Dark Side of the Moon,

divenne subito uno degli album più venduti al mondo e rimane ancor oggi nelle prime 25 posizioni degli album più venduti negli Stati Uniti d’America. È ancora presente nella Billboard 200 con oltre 930 settimane di permanenza, di cui ben 741 consecutive. A queste vanno aggiunte le oltre 1100 settimane nella Top Pop Catalog Albums, introdotta nel marzo 1991.

Negli Stati Uniti, l’edizione in vinile del quartetto inglese fu pubblicata prima dell’istituzione del disco di platino (gennaio 1976)

e quindi ricevette un solo disco d’oro fino al 16 febbraio 1990, quando gli furono assegnati altri 11 dischi di platino. Il 4 giugno 1998, la Recording Industry Association of America (RIAA) ne conferì altri 4, portando il totale a quota 15.

Nel 2003, anno di pubblicazione dell’edizione ibrida in CD e SACD,

The Dark Side of the Moon raggiunse nuovamente la vetta delle classifiche Billboard con oltre 800.000 copie vendute negli Stati Uniti.

Nella mente dei fantastici quattro

Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright – l’album doveva originariamente raccontare le pressioni e le difficoltà della vita da musicisti. Successivamente, The Dark Side of the Moon è arrivato a parlare di ricchezza e guerra, follia ed esistenzialismo, morte e solitudine.

Le cinque tracce di ciascuno dei due lati rappresentano effettivamente le diverse fasi della vita

e non è un caso che l’album inizi e finisca con il suono dei battiti cardiaci.

Speak to Me e Breathe narrano degli elementi più futili della vita e dell’importanza per ognuno di vivere la propria esistenza; On the Run, strumentale, evoca l’ansia provocata dalla paura di volare,

mentre Time affronta il modo in cui il trascorrere veloce del tempo può controllare completamente la vita di una persona. A questa traccia segue la bellissima Breathe (Reprise). La prima parte si conclude con The Great Gig in the Sky, metafora della morte.

Il primo brano del lato B è Money (la canzone di maggior successo commerciale dell’album),

che parla ironicamente di avidità e consumismo, mentre al centro di Us and Them si trovano l’etnocentrismo e la guerra e in Brain Damage

viene affrontato il disturbo mentale e contemporaneamente il diritto a rimanere diversi anziché subire passivamente una omologazione sociale.

Il lato oscuro della Luna si conclude con Eclipse,

il quale esprime i concetti di unità, incoraggiando a riconoscere le caratteristiche comuni a tutti gli esseri umani

che, come sottolinea solennemente l’ultima strofa, ancora sfuggono all’essere umano poiché “il sole è eclissato dalla luna”.

Bellissima Money per immergervi nell’avarizia, nella ricchezza dei pochi e nel consumismo, temi più attuali che mai.

https://www.davidgilmour.com/

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