Le cave aumentano lo sfruttamento sulle Apuane

“Sfruttamento Apuane” Nel 2020, la Regione Toscana aveva stabilito nel Piano Regionale Cave (PRC) degli obiettivi di produzione sostenibile, per un periodo di 20 anni, ponendo un limite all’attività estrattiva.

Tuttavia, contrariamente a quanto stabilito dalla Giunta Regionale

recentemente approvato una variante per autorizzare le cave di incrementare la produzione di marmo e pietre fino al 2038. Secondo il presidente di Legambiente Toscana,

questa decisione rappresenta una resa alle pressioni delle imprese

e una rinuncia da parte della Regione alla sua responsabilità di pianificare e programmare in modo sostenibile le attività estrattive in Toscana.

È stato osservato che diverse cave hanno già superato il limite fissato dal Piano Regionale Cave e molte altre si avvicinano ad esso.

Secondo la Giunta Regionale, la sola soluzione possibile è quella di aumentare i limiti delle quantità escavabili.

Sfruttamento delle Apuane questa situazione è assurda: Invece di sanzionare le aziende che non sono state in grado di pianificare l’attività estrattiva,

in modo da rispettare i limiti fissati dalla normativa regionale, si sta premiando tale comportamento, legittimando ciò che precedentemente non era accettabile.

Legambiente fa notare che mentre le associazioni locali chiedono una ridefinizione

dei limiti escavabili nelle Alpi Apuane basata sulla sostenibilità degli ecosistemi,

sulla capacità della filiera locale di lavorare i prodotti lapidei, anziché sulle potenzialità derivanti dalla domanda dell’industria

e dell’ edilizia e delle esportazioni estere, le decisioni prese dalla Giunta Regionale vanno nella direzione opposta, persino per le cave situate in area Parco.

Di fronte a questo ulteriore attacco al prezioso patrimonio di bellezza, paesaggio e biodiversità rappresentato dalle Alpi Apuane,

Legambiente Toscana invita il mondo ambientalista e la cittadinanza a mobilitarsi.

Si chiede alla Regione di tornare indietro e bloccare questa variante, che è stata approvata senza consultare le parti sociali.

Questa scelta è considerata incomprensibile da Legambiente e favorisce solo alcuni interessi aziendali, aprendo la strada a una deregolamentazione del settore estrattivo.

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2022/07/18/liberare-le-alpi-apuane/