Marzo 7, 2024

Rapporto Censis italiani sonnambuli, vecchi spaventati da clima e guerra

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Un’istantanea in cui, dice l’istituto, «alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti, sembrano rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o comunque sottovalutati, benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema».

Il primo, macroscopico, effetto è l’invecchiamento. Nel 2050, tra meno di trent’anni, si stima che l’Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, come se le due più grandi città, Roma e Milano, scomparissero nel nulla. La flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di ultra 65. Inevitabilmente diminuirà anche la fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà di quasi 8 milioni di persone.

Un contesto in cui cresce la rassegnazione: otto italiani su dieci sono convinti che il Paese sia «irrimediabilmente in declino». E trovano terreno fertile le paure. Così l’84% si dice impaurito dal clima“impazzito”, mentre il 73% vede all’orizzonte una crisi economica e sociale molto grave, con povertà diffusa e violenza.

Quasi sei su dieci temono, invece, che scoppi un conflitto mondiale e oltre la metà ritiene che non siamo in grado di proteggerci da eventuali attacchi terroristici di stampo jihadista.

Cambiano anche i desideri della popolazione, che non punta più alla conquista dell’agiatezza, ma alla ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano. Il 62% cerca momenti da dedicare a sé stessi e un plebiscitario 94% rivaluta la felicità che deriva dalle piccole cose di ogni giorno come il tempo libero, gli hobby, le passioni personali.

Oltre l’80% è molto attento a gestire lo stress e alle relazioni personali.

E anche la soddisfazione professionale non è più al primo posto: per quasi nove occupati su dieci mettere il lavoro al centro della vita è un errore. Nonostante questo, l’occupazione nei primi sei mesi 2023 segna un record con la fase espansiva, avviata già nel 2021, che si è consolidata. Sono 23,4 milioni gli occupati nel primo semestre di quest’anno: il dato più elevato di sempre anche se l’Italia resta ancora indietro in Europa.

Sul fronte dei diritti, il rapporto Censis individua una nuova stagione. Il 74% si dice favorevole all’eutanasia, mentre sette italiani su dieci approvano l’adozione di figli da parte dei single e il 54% da parte di coppie omogenitoriali. Il 65% si schiera a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso e il 72% dice sì all’introduzione dello ius soli. Una percentuale che sale al 76% per lo ius culturae.

https://www.censis.it/rapporto-annuale/57%C2%B0-rapporto-sulla-situazione-sociale-del-paese2023-0

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